Il cambiamento climatico è la sfida della nostra epoca e continuerà ad essere uno degli argomenti più caldi dei prossimi decenni.
Si tratta di un fenomeno estremamente complesso e la maggioranza degli scienziati concorda sulla sua origine antropica. Nei fatti, la temperatura mondiale ha iniziato a salire bruscamente come conseguenza della massiccia emissione di gas serra nell’atmosfera a partire dalla rivoluzione industriale. La presenza del cambiamento climatico si percepisce gradatamente e in varie parti del mondo, pertanto risulta difficile afferrare il fenomeno nel suo complesso, eppure sta generando un effetto domino su moltissimi fronti: siccità e uragani sono sempre più intensi e imprevedibili, la superficie dei ghiacci sta diminuendo e la biodiversità è al collasso.
Se già la morte di moltissime specie è di per sé una tragedia, peggiore è la consapevolezza che anche noi umani siamo a rischio.
La scienza può monitorare i dati relativi al cambiamento climatico, ma per le persone comuni può risultare difficile districarsi tra le varie notizie. Fortunatamente, esistono molti libri accessibili sul cambiamento climatico.
In questo articolo ne citerò tre. Iniziamo dal saggio più sintetico per poi arrivare a quello più completo e sfaccettato.
POSSIAMO SALVARE IL PIANETA? di Alice Bell
Possiamo salvare il pianeta? fa parte della collana The Big Idea curata da Matthew Taylor e tradotta in italiano dalla casa editrice Nutrimenti. La collana si occupa di trattare i temi più importanti della nostra contemporaneità, mentre l’autrice del libro, Alice Bell, è un’attivista, giornalista ed ex docente universitaria, esperta di ecologia e storia della scienza.
Tra i libri sul cambiamento climatico, questo è un ottimo punto di partenza per la sua accessibilità. Il testo adotta una struttura interna molto intelligente. In primo luogo, è un manuale estremamente visivo, con immagini dal mondo e grafici corredati da didascalie. Inoltre, il testo ha grandezze differenti a seconda dell’importanza dei concetti espressi. In questo modo, esso dà la scelta al lettore su come fruire la lettura. Si possono leggere solo le parti con il carattere più grande e ottenere comunque un’infarinatura sul tema o leggere tutto il libro, che comunque è piuttosto breve (sulle 130 pagine) e utilizza un linguaggio semplice, con spiegazioni a lato sui termini tecnici.
Il saggio risponde a tutte le domande di una persona che parte da zero. Cos’è il cambiamento climatico? A cosa è dovuto? Quali sono le conseguenze? Possiamo fermare il cambiamento climatico? Quali soluzioni abbiamo al momento e quali stanno ipotizzando scienziati e politici?
Infine, il testo termina con un utile indice analitico e una bibliografia per approfondire.
SIAMO TUTTI GRETA di Sara Moraca e Elisa Palazzi
Si parte, ma senza dover fare la valigia. Ci pensa Sara Moraca a farci viaggiare con la mente attraverso le sue esperienze nei vari angoli del globo. Se amate immergervi in altre culture e scoprire cosa avviene in paesi lontani, questo libro fa per voi.
Sara Moraca è una biologa che ha visitato Islanda, Isole del Pacifico, Uganda, Bangladesh, Balcani e molte altre nazioni. Dovunque fosse, è venuta in contatto con la stessa problematica: i ritmi della natura stanno cambiando. Pertanto, la studiosa raccoglie i resoconti di ricercatori, attivisti, pescatori e agricoltori che stanno vivendo il cambiamento climatico sulla propria pelle, in particolare nelle zone più fragili.
Fragili…non è un caso, perché spesso le zone più povere del mondo sono quelle con più vittime e danni per i disastri naturali causati dal cambiamento climatico. Si tratta di una situazione ingiusta, in quanto i paesi poveri non hanno mai giocato alcun ruolo nella scacchiera delle grandi emissioni. Non hanno un grande ruolo a livello economico e politico, sono paesi marginali, per questo il sottotitolo del libro è Le voci inascoltate del cambiamento climatico. Il saggio vuole evidenziare che gli effetti del cambiamento climatico sono già visibili in alcuni territori e stanno colpendo persone senza mezzi, costringendole a migrare. La sostenibilità ambientale si intreccia al tema della giustizia sociale, in quanto la natura sostiene dei settori economici, come la pesca e l’agricoltura. Una volta che queste fonti di sussistenza vengono meno, intere società crollano su sé stesse.
A supporto delle parole delle persone che Sara Moraca ha incontrato, si integra il contributo di Elisa Palazzi, climatologa. Il suo ruolo è fornire un approfondimento dei fenomeni descritti dal punto di vista scientifico.
Questo libro fa una cosa bellissima, ovvero, allarga il campo. Non possiamo capire il cambiamento climatico se non guardiamo alla globalità. I disastri nel suolo italiano già fanno riflettere: le temperature record in estate, i fiumi senza acqua e l’assenza di neve sulle nostre catene montuose in inverno. Ci sono zone del mondo in cui queste situazioni erano già evidenti e stanno peggiorando sempre di più. Sono state ignorate a lungo, ma è ora che diventino un campanello d’allarme per tutti. In primis, perché tutti hanno il diritto di essere tutelati con delle misure di prevenzione e protezione dai disastri naturali, e poi perché, se la situazione peggiora, non si starà bene da nessuna parte.
Concludo con un dettaglio da apprezzare. Il libro si apre con una splendida prefazione di Telmo Pievani, che da sola varrebbe la lettura del libro. Pievani offre uno spaccato delle difficoltà da parte delle persone di accettare il problema, motivo per cui non si agisce per contrastare il cambiamento climatico. La prevenzione è inesistente e siamo eccessivamente fiduciosi verso soluzioni tecnologiche non ancora realizzate.
THE CLIMATE BOOK
The Climate Book nasce dalla volontà di Greta Thunberg, attivista svedese di Fridays For Future, di condensare in un unico volume le conoscenze più aggiornate sul cambiamento climatico.
A prima vista, il libro assomiglia a un’enciclopedia di una volta, con la copertina cartonata e la bellezza di 400 pagine in carta spessa. Il cambiamento climatico è affrontato dal punto di vista scientifico, storico, economico, politico e sociale, tra dati e riflessioni. Al suo interno, il volume raccoglie centinaia di contributi di ricercatori, giornalisti e altre voci rilevanti. Tra i nomi più famosi, troviamo Johan Rockström, Naomi Klein e Margaret Atwood.
La lettura risulta avvincente perché il testo è stato strutturato con cura dall’attivista svedese. Vi sono numerose sezioni, ad esempio, Come il pianeta sta cambiando, Che cosa abbiamo fatto, Cosa dobbiamo fare adesso. Ogni sezione si apre con un’introduzione ad opera della Thunberg, munita del suo caratteristico stile deciso. Gli articoli, invece, sono lunghi dalle due alle cinque pagine, di modo che il lettore/trice possa consultare il tomo in maniera maneggevole o sfogliarlo secondo gli argomenti di interesse. A mano a mano che si procede nella lettura, i pezzi si mettono insieme e si comincia ad avere un quadro sfaccettato delle variabili in gioco.
Devo ammettere che, un po’ per la densità dei contenuti scientifici, un po’ per il quadro sconfortante sulla tendenza umana a distruggere la natura, potrebbe trattarsi di una lettura da digerire lentamente. Può mettere a disagio. Basti pensare che le conseguenze del cambiamento climatico erano già note alla fine dell’Ottocento e poi dalla seconda metà del Novecento si è iniziato a parlarne, parlarne, parlarne, ma siamo ancora indietro nell’agire. D’altra parte, gli esseri umani hanno mantenuto lo stesso cervello dei nostri avi cacciatori-raccoglitori. Il nostro cervello si muove bene tra pericoli visibili e immediati, mentre il cambiamento climatico è un fenomeno graduale ma inesorabile, con conseguenze sul lungo termine. Difficile è, dunque, rinunciare ai benefici dello stile di vita di oggi per un rischio futuro che non si può percepire attraverso i sensi.
A differenza delle vecchie enciclopedie, The Climate Book possiede un’impronta fortemente distintiva. Vuole portare un messaggio e prende una presa di posizione forte nei confronti della politica e delle multinazionali dei combustibili fossili.
Il libro è stato creato per essere alla portata di tutti e non può mancare sul comodino di un/a attivista.
Informarsi è un’ottima azione per chi ha a cuore l’ambiente. Attraverso la conoscenza, si può parlare del cambiamento climatico con amici e familiari e coinvolgerli in una discussione. Occorre parlarne nella vita di tutti i giorni, senza allarmismi, ma con alla mano i crudi fatti. Possiamo usare questo strumento per unirci e invertire la rotta. Credo sia importante che gli esseri umani mettano in pratica un nuovo modello di società globale, più equa e rispettosa delle risorse della natura. Il problema del cambiamento climatico, in questo modo, si risolverebbe da sé.
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