Scava dentro di te: dentro è la fonte del bene e, se continui a scavare, non smetterà mai di zampillare
Marco Aurelio
Ho scritto il mio primo diario all’età di otto anni, in terza elementare. Fu la mia maestra di italiano a suggerire l’idea di crearne uno. Tutti gli alunni della classe avrebbero descritto le loro giornate per un mese intero dentro un quaderno che sarebbe stato segreto. Da quella volta, non ho mai avuto un amico più intimo del diario. Ne ho scritto decine e decine per il gusto di raccontare le mie emozioni, le mie speranze e i miei desideri.
La pratica del diario è sempre stata associata alla fase adolescenziale. Il diario è il quaderno dei segreti che si tiene lontano dagli sguardi dei genitori e dei coetanei. Diventa un vero e proprio confidente a cui si può dire tutto.
Tuttavia, la sua forza non si esaurisce con la fine dell’adolescenza. Il diario è uno strumento di riflessione utile a tutte le età.
L’età adulta presenta le sue sfide e i suoi riti di passaggio. Tra lavoro e relazioni, dobbiamo metterci spesso in discussione nella vita. Non smettiamo mai di crescere, di imparare, non smettiamo mai di cambiare. Nella vita ogni passo lo dobbiamo fare da soli. Nessuno può vivere e fare scelte al posto nostro. E questo a volte può farci sentire soli o disorientati. La tecnica del diario può aiutarci a trovare uno spazio dove analizzare le decisioni che dobbiamo prendere nella vita. Ci fa compagnia nei momenti difficili, senza giudicare le nostre parole.
Sono tante le persone famose che nella storia hanno documentato la loro vita e i loro pensieri tra le pagine di carta, da Virginia Woolf a Franz Kafka, da Lewis Carroll a Frida Kahlo.
Personalmente, mi piace dividere l’uso del diario in due tipologie, che possono tuttavia intrecciarsi:
- Il diario di memorie: si tratta del classico diario in cui descriviamo le nostre giornate nel dettaglio, da cosa abbiamo fatto a come ci siamo sentiti. Con gli anni, possiamo sfogliarlo per capire come pensavamo in quel momento e riflettere su quanta strada abbiamo fatto.
- Journaling sugli obiettivi: negli ultimi anni l’uso del diario si è affermato come una pratica sempre più popolare, identificata con il termine journaling. La pratica si fonda sull’uso di suggerimenti di scrittura per pianificare obiettivi, coltivare qualità come la gratitudine, adottare affermazioni positive per cambiare prospettiva, e in generale tutto ciò che riguarda la sfera della crescita personale. In libreria si possono trovare numerosi diari già impostati con vari esercizi quotidiani per stimolare l’amore verso sé stessi o organizzare il lavoro creativo, così come si trovano anche risorse gratuite online.
QUALI BENEFICI PER CHI SCRIVE UN DIARIO?
La scienza ha individuato alcuni benefici legati alla scrittura del diario:
- La pratica del diario migliora il sonno. In particolare, il diario ci può aiutare a prendere sonno se, prima di andare a dormire, scriviamo riguardo alle nostre preoccupazioni ed elenchiamo le cose che dobbiamo fare il giorno successivo, di modo che queste informazioni non si presentino ripetutamente nei nostri pensieri quando abbiamo la testa sul cuscino. Di conseguenza, il diario aiuta a svuotare la mente.
- Il journaling è così potente che viene introdotto nel corso delle terapie psicologiche.
- Per l’ansia si è rivelato utile il Positive Affect Journaling, una forma di scrittura incentrata sull’esplorazione di sentimenti piacevoli, usando suggerimenti come: In che cosa sei bravo/a? Cosa ami di te? Cosa sta funzionando nella tua vita? Di cosa sei orgoglioso? Di cosa sei grato? Cosa ti rende felice?
- Per la depressione, invece, parrebbe avere efficacia l’expressive writing, una forma di scrittura che esplora in modo profondo le emozioni e i pensieri dei pazienti.
- La scrittura sviluppa componenti importanti come l’autoconsapevolezza, la capacità critica, la memoria, la capacità di distaccarci dalle nostre emozioni e guardare gli eventi dal punto di vista neutro di un osservatore. Stimola la creatività e aumenta l’intelligenza emotiva, ovvero la capacità di comprendere e gestire le proprie emozioni, oltre che di entrare in empatia con gli altri.
Quando noi scriviamo, trasferiamo i nostri pensieri sulla carta creando un distacco emotivo. In questo modo, in momenti di crisi e confusione, diventa più facile analizzare la situazione e fare ordine nella matassa. Riusciamo a dare un senso a cosa proviamo, individuiamo cosa ci fa soffrire e arriviamo a capire come vogliamo procedere.
Anne Frank ci offre un esempio straordinario del potere del diario. Negli anni ’40, questa giovane ragazza di origini ebraiche scriveva alla sua amica immaginaria Kitty, raccontando la sua vita nell’angusto alloggio segreto dove si nascondeva dai nazisti. In una situazione così disperata, il diario non era solo un modo per dare un senso a giornate monotone, ma anche uno strumento per affrontare e dare voce alla sua drammatica condizione.
Sul diario scriviamo cosa desideriamo davvero, al di là delle aspettative altrui. Ci compaiono di fronte delle verità esistenziali. Scrivendo, facciamo emergere parti di noi stessi che possiamo scoprire soltanto nel silenzio della nostra intimità. Al contempo, scrivere ci può aiutare anche a celebrare i successi e rivivere momenti di gioia.
CHIUNQUE PUO’ FARLO
Quando si scrive un diario, non è importante saper scrivere bene. Non è un compito, è qualcosa che dovrebbe darci piacere.
Un diario si imprime della personalità del suo proprietario. Volete appiccicarci foto o immagini? Usare pennarelli colorati? Ricoprirlo di cancellature, sbavature e macchie di caffè? Potete giocare. Scegliete un quaderno che vi piace, decoratelo a piacere e tenetelo nel cassetto del comodino accanto a letto o dove volete. Più vi piacerà, più vi verrà voglia di usarlo.
Basta scrivere anche solo 30 minuti al giorno, anche meno, meglio se alla sera per poter tirare le fila della giornata e liberare la mente prima di cadere nel sonno. Non ci sono regole: ci siamo solo noi e quello di cui vogliamo scrivere in quel momento, pensieri sconnessi compresi.
Il segreto è lasciarsi andare e vedere dove andiamo a finire con la testa. A volte, mentre si scrive, ci viene un’idea e poi un’altra e iniziamo a connettere i puntini. Alla fine, entreremo in contatto con sensazioni che erano nel nostro subconscio e che ci aiuteranno nel nostro cammino.
L’USO DELLE AFFERMAZIONI NEL DIARIO
Vorrei terminare con una tecnica di journaling che uso spesso: le affermazioni positive.
Le affermazioni sono frasi che attribuiamo a noi stessi e alla nostra vita. Utilizziamo le affermazioni tutti i giorni quando diciamo “faccio schifo”, “sbaglio sempre”, “la vita mi va male”, “non sono capace”. Di solito siamo abituati a pensare affermazioni in declinazione negativa, ma se ci allenassimo a utilizzarle anche in chiave positiva?
La regina delle affermazioni positive è stata l’autrice di crescita personale americana Louise Hay. Nei suoi libri e seminari ha sempre inteso l’uso delle affermazioni in una chiave spirituale. Secondo la Hay, usare le affermazioni positive aiuta a ottenere ciò che si desidera nella vita perché le affermazioni ci allenano a porci con un atteggiamento più aperto e fiducioso verso il mondo. Iniziamo a sentirci meritevoli e siamo più ricettivi nel ricevere il bene. Le affermazioni, quando ripetute, sfidano il nostro vecchio modo pessimistico di pensare.
Possiamo dedicare una sezione del nostro diario per scrivere 10-20 affermazioni positive giornaliere. Affermazioni positive come “sono bellissima/o”, “la vita mi riserva molte sorprese”, “ho tante risorse dentro di me”, “ho talento”, “sono amato/a”, “riesco a raggiungere la vita che desidero” possono essere usate per modificare le convinzioni che abbiamo noi stessi.
Le affermazioni positive sono generalmente usate al tempo presente e riferite a noi stessi, meglio se usando la prima persona. L’importante è che queste affermazioni risuonino dentro di noi e ci piacciano, partendo dal riconoscere anche le nostre qualità presenti.
In fondo, ci meritiamo parole gentili e di incoraggiamento. Se ci sembra che nessuno ce le offra, saremo noi a scriverle per darcele in dono. Pensiamo alle frasi che ci piacerebbe ricevere da qualcuno che amiamo o che noi vorremmo riservare al bambino o alla bambina dentro di noi. Incorporare le affermazioni nel nostro diario può aiutarci a sviluppare motivazione al cambiamento e allenare la nostra autostima. Alcuni studi hanno dimostrato che questa pratica allenta lo stress.
IN CONLUSIONE
Il diario può diventare uno spazio sicuro in cui allenare un pensiero più empowering su noi stessi. È uno strumento versatile, capace di accogliere tutto: dal racconto delle difficoltà alla visione dettagliata della vita che sogniamo di vivere.
Non posso che esortarvi a prendere carta e penna, o un supporto digitale, e dare sfogo a voi stessi. Cominciate a scrivere un diario, date voce alle vostre emozioni più profonde, sperimentate con la fantasia.
Scrivere è un atto di libertà: un’opportunità per entrare in contatto con il vostro mondo interiore e scoprire tutte le meravigliose sfumature nella vostra vita.
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SITOGRAFIA E ALTRI RIFERIMENTI
17 Surprising Benefits of Journaling
Positive Daily Affirmations: Is There Science Behind It?
Louise Hay, Il potere è dentro di te, My Life Edizioni
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