Traiettorie sostenibili: intervista a Daria Falconi (DarialNaturale)

Buongiorno! Siamo al terzo appuntamento di Traiettorie sostenibili, e chi lo avrebbe mai detto? Adoro questa rubrica perché dà spazio alle interessanti storie di chi ha fatto della sostenibilità una passione, una scelta di vita, un lavoro!

La protagonista dell’intervista di oggi è Daria Falconi. Daria ha un canale YouTube, chiamato DarialNaturale, dove diffonde consapevolezza sulla sostenibilità applicata al quotidiano. I suoi video riguardano consigli di spesa, minimalismo, pulizie ecologiche, abbigliamento etico e molto altro. Il cuore della sua comunicazione è il seguente: non è importante essere dei “perfetti” ecologisti, l’importante è fare qualcosa per l’ambiente, anche di piccolo. Tutte le persone possono avvicinarsi alla sostenibilità e contribuire con il loro pezzetto al benessere del pianeta.

Ovviamente c’è molto di più, ma lascio che siano le sue parole a svelarlo. Veniamo all’intervista.

1 – Ciao Daria, è un piacere averti qui! Partiamo dal principio…come ti sei avvicinata alla sostenibilità?

Ciao, innanzitutto grazie per lo spazio dedicatomi. Mi sono avvicinata alla sostenibilità circa 7 anni fa, quando, passando del tempo su YouTube, la mia piattaforma prediletta per la comunicazione, mi sono imbattuta in Kirsten Leo, una ex modella greca che raccontava in un video le verità nascoste dietro l’industria della fast fashion (la moda veloce). Da quel momento in poi è stato come far rotolare una pallina su un piano inclinato.

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2 – C’è un tema ecologico che ti sta particolarmente a cuore?

Tra tutti te ne direi due in particolare, ma non per importanza, semplicemente perché sono quelli che ho approfondito di più. Si tratta dello stop al consumismo estremo e dell’antispecismo. Da una parte trovo angosciante e avvilente il legame che viviamo con il denaro e con la concezione che “se compro allora esisto”.

Talvolta ne siamo anche vittime inconsapevoli, e questo mi fa accapponare la pelle perché rischiamo di indebitarci e acquistare beni non solo che non possiamo permetterci e ci legano al dio denaro, ma anche perché non siamo assolutamente consapevoli (per la maggior parte) del fine vita dei prodotti che compriamo e dunque non sappiamo rimetterli in circolo (riciclarli o smaltirli correttamente).

Poi c’è l’antispecismo. Io posso definirmi, se proprio devo, una vegetariana ma tendenzialmente, soprattutto quando sono a casa, riduco al minimo i prodotti di derivazione animale. Parlare di cambiamento climatico e ingiustizia climatica deve per forza includere anche una lotta all’antispecismo e dunque cercare di vivere quanto più possibile accostandosi alla filosofia vegana, soprattutto ora che abbiamo ampia possibilità di scelta. Non mi considero ancora arrivata, è una challenge quotidiana per me, che ho un rapporto complesso con il cibo, ma non smetterò mai di tentare.

3 – Da youtuber e influencer green, che idea ti sei fatta del pubblico online? Pensi che le persone si stiano interessando a pratiche di sostenibilità ambientale?

Assolutamente sì, noto che c’è una vera e propria “fame” di sapere come ridurre la propria impronta ecologica senza sentirsi in colpa, senza sentirsi di fallire costantemente e senza credere che sia talmente difficile da non potersi accostare alla sostenibilità. In realtà, sostenibilità significa proprio ridurre, recuperare la semplicità e l’essenziale.

La comunicazione di media e pubblicità è molto astuta a indurci a credere che sia più “difficile”, ma, una volta sperimentato, non solo ci si accorge di quanto non lo sia, ma anche degli incredibili benefici salutari, ed economici, che derivano dallo scegliere questo “state of mind”. E utilizzo questo modo di dire proprio perché si tratta di un radicale cambiamento di punto di vista, niente di più.

4 – I movimenti ambientalisti parlano di crisi climatica in atto. Secondo te, cosa può mantenere alta la motivazione nel proprio “attivismo quotidiano” di fronte alle notizie di caldo record e calamità naturali?

Prima di tutto informarsi da fonti certe, giornali e riviste attendibili, evitando quanto più possibile testate dai toni allarmisti, nelle quali proliferano fake news o notizie veicolate in maniera errata che generano solo ansia, stress e nel peggiore dei casi depressione. Consiglio di leggere di più i libri, di frequentare i gruppi ambientalisti della propria città per conoscere. Solo acquisendo conoscenza si può capire quali siano davvero le armi che abbiamo per contrastare il cambiamento e possiamo quindi renderci attivi portavoce di un cambiamento efficace.

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5 – Qual è il più grande beneficio che riscontri grazie al tuo stile di vita?

L’aver recuperato la bellezza del creare le cose da me. Ora detesto tutto ciò che è già pronto. Mi iscrivo costantemente a corsi e webinar per imparare le cose più semplici che ora non sappiamo più fare (come cucire, rammendare, creare con argilla o altri materiali). Cucino dieci volte di più ora che ho una dieta vegetariana di quando mangiavo di tutto.

E qui vorrei sottolineare un aspetto: non abbiate paura di recuperare la lentezza dei momenti più importanti della vostra vita in un modo che va alla velocità della luce. Non abbiate paura di prendervi il tempo per fermarvi e cucinare perché sì, merita più quel tempo di quello speso a guardare l’ultima serie tv o a litigare con un collega su zoom. Lottate per recuperare il tempo, se ne avete la possibilità. È l’unica cosa che conta davvero e che, se dovesse finire, non potrete acquistare di nuovo.

6 – Hai dei libri da consigliare in merito alla sostenibilità?

Ne avrei una lista infinita ma per iniziare, per chi vuole avvicinarsi a questa filosofia di vita, consiglio quelli che mi hanno aiutata a cambiare prospettiva per sempre e dunque:

Possiamo salvare il mondo prima di cena

Non comprare niente

Nelle mani della natura

Ora

Ringrazio infinitamente Daria Falconi per questo contributo. I punti che ha messo in luce sono molto interessanti e ne evidenzierei due: ridurre come strategia di sostenibilità, una strategia economica che chiunque può apportare nella propria vita per il benessere del pianeta, e l’atto di rallentare come riappropriazione del proprio tempo e dei propri bisogni, cosa che in questa società iper-veloce è benefica per la nostra salute e per le nostre scelte di consumo.

Dove seguire Daria Falconi:

https://www.youtube.com/@Darialnaturale

https://www.instagram.com/darialnaturale_/?hl=it

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Pubblicato da Marianne Romani

Genovese, ma dal cuore metà danese e metà italiano. Fin da bambina, le narrazioni sono state la mia passione. Nel 2021 ho pubblicato la mia prima raccolta di poesie, “Sul ciglio di un desiderio”. Oltre alla scrittura, mi dedico alla sostenibilità, impegnandomi a diffondere una cultura di gentilezza e rispetto verso la natura.